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Ulisse Forni
PITTORE (1814 - 1867)
Ottocentesco
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Il Forni nacque a Siena da Giovanni e Angela Pistorozzi. Madrina di battesimo fu la nobildonna Teresa Borghini, presso la quale probabilmente i genitori erano a servizio. Dal 1827 al 1835 frequentò l'istituto d'arte di Siena diretto in quel periodo dal Nenci. Durante gli anni di studio partecipò più volte ai concorsi scolastici annuali ottenendo numerosi premi. Il 7 dicembre 1835 fu ammesso tra gli allievi dell'Accademia di S. Luca a Roma e della scuola di nudo. Nel 1836 tornò a Siena per partecipare al concorso per l'alunnato Biringucci di pittura che vinse ex aequo con A. Maffei. Il soggiorno romano del Forni proseguì fino all'inizio del 1842. In questo periodo, pur tra notevoli difficoltà economiche, studiò assiduamente, partecipando quasi ogni anno ai concorsi indetti dall'Accademia di S. Luca. Nel 1839 ottenne il primo premio per la "copia di un modello vivo". Nel 1844 presentò la propria candidatura al posto di "aiuto al Maestro di disegno" presso l'Accademia di belle arti di Firenze; non vinse, ma fu notato da A. Ramirez di Montalvo, presidente dell'Accademia e direttore delle Gallerie fiorentine. L'anno dopo, il Forni ottenne l'incarico di "aiuto ai Restauratori delle R. R. Pitture" e da questo momento in poi, lavorò ininterrottamente eseguendo innumerevoli perizie e restauri a Firenze e dintorni. Nel 1848 il F. si sposò con Emilia Barducci. L'anno successivo la direzione degli Uffizi fu affidata a Luca Bourbon Del Monte, grande estimatore del Forni, come è dimostrato dalla notevole mole di lavoro affidatagli. Nel 1850, ad esempio, eseguì il delicato restauro sul dipinto raffigurante Venere baciata da Amore - attribuito al Pontormo su cartone di Michelangelo. Dopo una breve interruzione dell'attività attorno al 1855, dovuta ad una grave alluvione e ad un'epidemia di colera che colpirono Firenze, il Forni fu incaricato dalla direzione delle Gallerie fiorentine, di catalogare tutte le pitture conservate nei magazzini della villa di Poggio Imperiale, del palazzo della Crocetta, di palazzo Pitti, di palazzo della Signoria. Il 24 novembre 1862 fu promosso dalla direzione delle Gallerie degli Uffizi secondo restauratore. Gli incarichi di lavoro si susseguirono ininterrottamente anche nell'ultimo decennio della sua vita: perizie su singole opere o intere collezioni, progetti e relazioni tecniche di restauro, pareri, spesso in polemica, su restauri condotti da altri. Divenuta Firenze nel 1865 capitale d'Italia, al Forni fu affidato il progetto di restauro del soffitto dipinto nel salone dei Cinquecento in palazzo Vecchio, adibito a Camera dei deputati. Il Frni fece parte anche dell'Accademia toscana di arti e manifatture e pubblicò numerosi articoli su periodici e riviste d'arte.