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Complesso museale di Santa Maria della Scala Siena
MUSEI
RECAPITI E ORARI
Complesso museale di Santa Maria della Scala
Sito web: http://www.santamariadellascala.com/
Biglietto da visita (vCard)
ORARI DI APERTURA E VISITA:
Tutti i giorni 10,30 – 18,30
(chiusura biglietteria ore 17,45)
Oratorio di Santa Caterina della Notte, locali della Società di Esecutori di Pie Disposizioni e Museo Archeologico
dalle 10,30 - 16,30
Sorto sulla via Francigena, proprio di fronte alla cattedrale, il Santa Maria della Scala costituì uno dei primi esempi europei di ricovero e ospedale, con una propria organizzazione autonoma e articolata per accogliere i pellegrini e sostenere i poveri e i fanciulli abbandonati, da alcuni anni ha esaurito le proprie funzioni sanitarie ed è stato oggetto di una importante operazione di recupero a fini museali e culturali, questo grande complesso, situato nel cuore di Siena, di fronte alla Cattedrale, conserva straordinariamente integre le testimonianze di mille anni di storia, dall’età etrusca e romana, dal Medioevo al Rinascimento. Sulle tracce di tante suggestioni si alternano monumentali ambienti, angusti corridoi, improvvisi e coloratissimi affreschi con storie di vita, oscure cripte, intrecci di gallerie scavate nel tufo e immensi spazi voltati a mattoni. Il Santa Maria della Scala non si presta quindi ad una lettura univoca e anche se i più grandi artisti vi hanno lasciato preziose e rare testimonianze, l'edificio è soprattutto la splendida sintesi della città e della sua storia. La sua istituzione si deve ai canonici del Duomo, anche se una leggenda medievale senese parla di un mitico fondatore, tale Sorore, calzolaio, morto nell’898. La gestione dell’importante complesso, prima dovuta ai canonici del Duomo, poi ai frati dell’ospedale, passò, nel Quattrocento, dopo lunghe controversie, sotto il controllo diretto del Comune. Sin dagli inizi del Trecento uno statuto ne regolava la vita e l’autonomia, dimostrandosi talmente efficace da essere preso a modello da Gian Galeazzo Visconti e dal duca di Milano, Francesco Sforza i quali inviarono a Siena i propri emissari per studiarne la gestione e l’organizzazione. A seguito di lasciti e donazioni, tra la fine del Duecento e i primi del Trecento, l’ospedale iniziò a suddividere ed organizzare il proprio patrimonio terriero in vaste aziende agrarie denominate grance. Per quasi cinque secoli essi costituirono i cardini della struttura economica del Santa Maria, fino a quando, nelle seconda metà del Settecento, ne fu ordinata l’alienazione. Dal 1995 è stato aperto un primo percorso museale delle parti più significative come il Pellegrinaio, la Sagrestia Vecchia con i dipinti di Lorenzo Vecchietta, la Cappella del Manto con la lunetta di Domenico Beccafumi, la Cappella della Madonna e la chiesa della Santissima Annunziata. Progressivamente sono stati inoltre restaurati e aperti nuovi ambienti del complesso come quelli del fienile medievale che ospita il cantiere di restauro della Fonte Gaia di Jacopo della Quercia, i suggestivi locali della Compagnia di Santa Caterina della Notte, il nuovo museo archeologico, nonché i nuovi spazi espositivi di palazzo Squarcialupi.
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