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Madonna col Bambino in trono tra i Santi Paolo, Lucia, Caterina d'Alessandria e Pietro; i Santi Cristoforo e Antonio abate Siena
Artista: Maestro di Panzano
Collocazione attuale: Museo di San Donato - Collezione di Banca MPS
Luogo originario: Oratorio dei Santi Vincenzo e Anastasio
INFORMAZIONI DESCRITTIVE
Dimensioni
54 x 57 cm
La Madonna in trono che allatta il Bambino fra i Santi Lucia, Paolo, Caterina e Pietro; nei laterali, San Cristoforo e Sant’Antonio Abate. Nella cuspide centrale, la Trinità; nelle cuspidi laterali, l’Angelo Annunciante e la Vergine Annunciata. In alto, entro due tondi, il Profeta Geremia e il Profeta Daniele.
Nella predellina, il Cristo passo fra i quattro Evangelisti. La tavola, proveniente dalla Chiesa senese dei Santi Vincenzo e Anastasio (Contrada dell’Istrice), sembra essere stata concepita dall’anonimo pittore alla stregua dei preziosi oggetti di oreficeria che uscirono dalle botteghe dei più abili orafi senesi nel corso del XIV secolo: i motivi a rilievo, realizzati in pastiglia di gesso dorata, simulano l’effetto prezioso delle lamine sbalzate di calici e reliquiari, mentre la trama brulicante dei decori a punzone che orna le aureole dei santi, il trono della Vergine e i bordi dei singoli riquadri figurati restituisce in tono minore la ricchezza dei trafori e dei ceselli che dovevano caratterizzare le suppellettili di più pregiata fattura. Malgrado la sostanziale economicità dei mezzi impiegati (legno, tempere, gesso, foglia d’oro), la presenza di rimandi ad oggetti di più nobile esecuzione assicurava al committente dell’opera il possesso un prodotto che all’occhio e alla mente del riguardante veniva ad acquistare un alto pregio materiale. La pittura dell’anonimo artista si caratterizza per lo svolgimento nervoso del disegno cui si accompagna un gusto spiccato per le espressioni caricate e pungenti dei personaggi: si noti il guizzare improvviso degli svolazzanti mantelli del San Cristoforo e del Bambino Gesù appollaiato sulle sue spalle cui fa riscontro, nello scomparto destro del piccolo dipinto, il volto severo ed accigliato del Sant’Antonio abate. La minuzia descrittiva e l’esasperazione fisionomica dei personaggi indica la cultura sostanzialmente popolare di questo anonimo artista: lavorando sullo scorcio del XIV secolo il ‘Maestro di Panzano’ sembra muoversi a metà strada fra lo stile proprio delle opere di Bartolo di Fredi, memore degli esempi di Simone Martini, e gli esiti del gotico tardo della pittura di Taddeo di Bartolo.
Madonna col Bambino in trono tra i Santi Paolo, Lucia, Caterina d'Alessandria e Pietro; i Santi Cristoforo e Antonio abate